Il Signor T incontra un ladro

Scritto da F. Bertoglio

Il 16 Mag 2008

Yehoshù’à, figlio di Perakhyà diceva: «Procurati un maestro, acquistati un compagno e giudica tutti dal lato positivo». Pirqé Avòt 1,6

Una mattina, il signor T ricevette la visita di un ladro. Questi gli disse: «Vorrei il tuo naso, per favore». Lo disse così gentilmente che il Signor T subito si sfilò il naso dalla faccia e glielo diede con un largo sorriso. «Grazie», fece quello, e, facendo mostra di aver gradito, se ne andò. Il giorno dopo, di buon mattino, il ladro si ripresentò a casa del Signor T che fu subito felice di vedere l’amico visitatore. Così gli disse: «Sono proprio lieto di vederla caro signore, cosa posso fare per lei?». E quello gli rispose: «Mi piacerebbe tanto avere anche le sue guance, sono proprio colorite e belle!». «Ma certo», fece il signor T che ormai ci si divertiva parecchio, «Non è che gradirebbe qualcos’altro? Ho qui due mani meravigliose che farebbero proprio il caso suo». Così avvenne: il signor T tutto soddisfatto congedò il ladro con un fagottino pieno di guance e mani. Il giorno dopo, di buon mattino, puntualmente, si presentò il ladro. Questa volta fu così entusiasta di rivedere il signor T che si prese tutto quel che c’era nell’appartamento dicendo che erano cose da nulla, che non l’interessavano se non come ricordi del signor T. Questi ne fu così lusingato che aderì con piacere all’iniziativa e si mise a chiamare i facchini per far portare via le cose. Siccome era un uomo dabbene fece tutto con gran cura e premura. Alla fine contemplò la sua casa vuota tutto soddisfatto e si disse: «Chi trova un amico trova un tesoro!». E si compiacque di come la vita gli arridesse da un po’ di tempo a questa parte. Venne un giorno in cui il ladro rivolse al signor T una richiesta singolare: «Dammi il cuore!». Mentre scappava a gambe levate, il signor T si tastò il petto e con costernazione scoprì che era vuoto.

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